Origami figurativo modulare

Articolo pubblicato su Quadrato Magico n.105, rivista del Centro Diffusione Origami.



Dall’incontro tra Origami modulare e Origami figurativo nasce l’Origami figurativo modulare!
L’Origami figurativo modulare è composto da più fogli, non necessariamente quadrati, uniti tra loro solo con un sistema di tasche ed alette, proprio come un Origami modulare. Nasce dall’esigenza di ottenere modelli altrimenti troppo complessi per essere piegati con un solo foglio.
Colla e forbici, come avviene in generale per l’Origami in tutte le sue forme, sono vietate!

Il vero punto di forza dell’Origami modulare figurativo sta nel fatto di ottenere risultati migliori con minore sforzo; infatti, usando più fogli per ottenere la stessa figura finale, in genere questa risulta più pulita, lineare e complessivamente più armoniosa e contemporaneamente si semplifica notevolmente il processo di piegatura.

A differenza dell’Origami modulare i moduli, in questo caso i pezzi, che formano il modello finito non sono tutti uguali, ma hanno forme differenti.

Anche la dimensione e la forma dei fogli usati per piegare i vari pezzi possono variare da pezzo a pezzo; alcuni pezzi possono essere piegati da fogli quadrati, altri da fogli rettangolari, e la grandezza dei fogli può non essere uguale per tutti i pezzi.

 

Questa differenza nei fogli di partenza rappresenta una particolare difficoltà di questo tipo di Origami, che però può essere facilmente superata usando un semplice aiuto: una griglia! 

Generalmente nei diagrammi le dimensioni, quindi le proporzioni, dei fogli di partenza sono espresse in “unità”. 

Usando una griglia, eventualmente unita ad una taglierina, è facile ottenere i fogli di partenza, anche se questi hanno dimensioni diverse, facendo corrispondere le unità alle divisioni, o loro multipli, della griglia.

I fogli possono essere tagliati direttamente sulla griglia usando una taglierina, ma possono anche essere solo piegati con l’aiuto della griglia per poi essere tagliati con apribuste, forbici, etc… in questo caso non occorre il tappetino apposito per la taglierina, ma basta una griglia stampata o disegnata su carta o cartoncino.

Resta inteso che l’unico uso degli strumenti di taglio è per ricavare i fogli di partenza!

La griglia servirà anche nella fase di piegatura come guida per fare le pieghe necessarie. Le pieghe possono essere fatte direttamente sul foglio appoggiato sulla griglia, oppure possono essere marcate con l’aiuto di un bulino, o una penna a sfera scarica, per poi essere piegate in un secondo momento.

Con questi piccoli accorgimenti si risparmia tempo e si semplifica notevolmente il processo di piegatura!

 

Con questi piccoli accorgimenti si risparmia tempo e si semplifica notevolmente il processo di piegatura!

Le pieghe necessarie alla realizzazione dei vari pezzi non sono mai complicate, proprio grazie al fatto che la difficoltà del modello viene scomposta e suddivisa nei vari pezzi.

Anche il sistema di tasche e alette usato per unire i vari pezzi generalmente non presenta particolari difficoltà durante l’assemblaggio dei pezzi!

Un aspetto affascinante dell’Origami figurativo modulare è che il piegatore può comprendere i concetti strutturali del modello stesso e, modificando la forma dei pezzi che lo compongono, può ottenere un alto livello di personalizzazione del modello; ad esempio, una casa può essere piegata più o meno lunga, larga o alta rispetto a quella proposta nei diagrammi, insomma… ognuno può piegare la sua particolare casa!

La creazione di questo tipo di modelli di fatto consiste nell’ideazione del concetto e del sistema di tasche e alette più che nell’aspetto finale, che può assumere infinite forme diverse.

Grazie all'Origami figurativo modulare è possibile ottenere modelli dal risultato finale più pulito e armonioso, ma allo stesso tempo più ricco di dettagli. Inoltre permette di giocare maggiormente con i colori dando origine a infinite variazioni sul tema. Tutto questo utilizzando un processo di piegatura semplificato! 

 

Progettazione, alcuni spunti


Progettare un Origami figurativo modulare richiede alcuni passaggi:

  • scelta del soggetto
  • scomposizione del soggetto in forme semplici
  • progettazione dei moduli
  • piegatura di un prototipo
  • revisione del progetto
  • piegatura del modello finale

Scelta del soggetto

Il primo semplicissimo ed ovvio passaggio consiste nello scegliere il soggetto da realizzare. 

 

Scomposizione del soggetto in forme semplici

Il soggetto scelto va scomposto in forme più semplici, ogni forma diventerà un modulo. La complessità di questo passaggio sta nel fatto di individuare fin da subito tutti gli elementi caratterizzanti il modello, come ad esempio finestre, porte ed aperture in genere. Proprio le aperture, infatti, andranno a determinare numero e forme dei moduli da realizzare. 

 


Progettazione dei moduli

Una volta individuati tutti i moduli da realizzare, si procede con la progettazione di ogni modulo tenendo bene a mente non solo la forma finale che deve avere, ma anche, e forse soprattutto, il sistema di incastri che andrà a tenere uniti tra loro i diversi moduli.

Poiché il soggetto è stato scomposto in forme semplici, la progettazione dei diversi moduli non richiederà un grande impegno per ottenere la forma voluta. Molto più complesso sarà invece lo studio del corretto sistema di incastro tra i vari moduli.


Piegatura di un prototipo

Una volta finita la fase di progettazione dei moduli, occorre piegare un prototipo. Non solo per provare quanto progettato, ma anche per studiare l'effetto visivo e prospettico del modello finito. I modelli Origami non sono tanto una riproduzione fedele del soggetto, quanto la riproduzione dell'immagine mentale che abbiamo del soggetto. Questo vuol dire che una casa, ad esempio, riprodotta seguendo rigidamente le regole delle proporzioni e fedelmente ridotta in scala potrebbe essere meno gradevole alla vista di una casa in realtà sproporzionata. 


Inoltre occorre studiare attentamente la disposizione dei diversi elementi. Ad esempio, il fraticello è sproporzionato rispetto alla panca; se le proporzioni fossero  rispettate la panca dovrebbe essere molto più piccola. Mettendo però il fraticello lontano dalla panca, non si nota più l'errore. Attenzione, perché la panca non è troppo grande per errore, ma per il fatto che se fosse stata più piccola, la chiesa sarebbe sembrata più grande... troppo grande rispetto a quanto voluto dall'autore. In questo modo si ottiene una gradevole visione dell'insieme. Oltretutto grazie a questi effetti prospettici la chiesa, che vista da fuori sembra una basilica, vista dall'interno sembra una chiesa di modeste dimensioni.

 

Revisione del progetto

A seguito dello studio del prototipo si può procedere con la revisione del progetto per affinare i giochi prospettici e migliorare l'aspetto estetico dell'insieme.

 

Piegatura del modello finale

Una volta finita la fase di progettazione ci si può divertire a piegare la versione finale del modello e a giocare con i dettagli... divertimento puro!

Federico Scalambra