FRANCESCO DECIO

Nato a Bergamo dove tuttora risiede, Francesco Decio incontra l’origami alle scuole elementari, quando il maestro faceva piegare le classiche barchette di carta ai suoi allievi, che correvano poi a gettarle in un corso d'acqua lì vicino, seguendole con lo sguardo (e la fantasia) fino all'orizzonte. Finite le elementari non piegò più né barchette né altro e la sua vita proseguì come molte altre: un lavoro, moglie e figli.

Un giorno, casualmente, visitò una mostra origami a Bergamo di cui ricorda il tripudio di forme e colori. Prima di uscire gli regalarono una scatolina piegandola sotto i suoi occhi. Provò a replicarla ma, dopo le prime pieghe, non riuscì a proseguire. In biblioteca prese un libro per poterla completare e, raggiunto lo scopo, piegò tutti gli altri modelli presenti. Prese in prestito altri libri, diversi poi ne acquistò.

Un’origamista di Bergamo lo invitò a partecipare al convegno origami nazionale, dove ebbe modo di conoscere ed apprezzare vari stili e modelli di tanti grandi autori. Fu tale la folgorazione che da allora non ne perde uno.

Fortemente attratto dai modelli geometrici e modulari, altrettanto si diverte a piegare modelli di movimento per poter giocare come un bambino. L'esperienza maturata gli ha permesso di scoprire nuove forme, alcune delle quali presentate in questa mostra.

I modelli esposti rappresentano alcune “tappe” di un percorso personale e forse fanno intravedere anche qualche tratto della sua personalità che, inevitabilmente, si riflette nelle forme che va scoprendo e piegando man mano.